C'è un sentimento che fa bene e male insieme, che allegra e avvilisce, e nella fattispecie diventa materia viva di narrazione. Lo hanno battezzato con un nome bellissimo, e come gran parte delle parole bellissime ha un'origine greca. Dev'essere andata così: qualcuno, tremila anni fa, navigando, s'è spinto troppo lontano da casa, lontano più di quanto avesse mai fatto, magari inseguendo a pelo d'acqua un branco di acciughe dispettose, o che so io. E - c'è il caso nella stessa antichità - un altro, vagabondando a piedi, s'è invece addentrato in certe foreste tropicali dalle tentazioni lussureggianti, piene di scimmie e tucani, serpenti grossi come gomene, tarantole nere e unicorni bianchi. E là, in mezzo al viaggio inaspettato, al cospetto di un mare senza più sponde e di una giungla senza vie d'uscita, quell'uno e quell'altro, mi ci gioco la testa, si sono sentiti vivi. Per la prima volta da che erano al mondo hanno intuito che la sf
Sdraiato sui binari: diario di bellezze malsincere in attesa del treno. Sperando che porti ritardo.