Passa ai contenuti principali

Post

Visualizzazione dei post da novembre, 2019

Capire il mondo

Proprio come un tempo strappavo le bustine delle figurine - e lo farei ancora, se non me ne vergognassi - e ne sortiva fuori lo scudetto di raso della Triestina che riempiva l'album, così oggi ho strappato il faldone che conserva i martedì, ho pescato il signor Ieri - 26 novembre  2019 - e mi sono accorto che era luminoso. Succede quando tutte le cose che devo fare si incastrano alla perfezione nel loro spazio, e quando gli imprevisti anziché appesantirmi - come una pizza crudiccia - mi alleggeriscono stomaco e cervello. Ma andiamo con ordine. La prima cosa che avevo in animo di fare, stamattina, era una puntata del mio programma radiofonico dedicata a Tony Shalhoub. Probabilmente il nome non vi dirà granché: è l'attore che fa Detective Monk , un tipo dalla faccia simpatica, che ha girato anche film importanti, tipo Final Portrait (su Alberto Giacometti) o roba più d'azione come Attacco al potere . Sempre in ruoli minori, beninteso, ed è un peccato: è di una bravura s

Dall'altra parte

Una mattina le scale sono diciotto, la mattina dopo ventidue, la terza volta venti e la quarta di nuovo diciotto. Le stesse due rampe che salgo da una vita per andare in radio talora confondono la mia difettevole capacità di far di conto, tanto che per venirci a patti dovrei scenderle di nuovo e segnarle con la vernice rossa da uno a quante sono, ma verrebbe un altro numero ancora, c'è il caso, e allora lascio correre. Mi succede quando sono agitato, o ho dormito poco; e mi è capitato stamane che avevo dormito profondo - giuro, come va giù nella carne un bisturi - ma sognando che ero morto, e che arrivava dio e mi diceva Le cose stanno così: se non hai mai visto l'Australia e vuoi andarci, nessun problema; se vuoi salire i gradini di Teotihuacán fatti coraggio e prendi un bel respiro; se scegli l'Islanda e vuoi decollare - a sederti su un geyser che scoreggia - accomodati. O magari preferisci riassaggiare quel bacio che desti sotto la luna di Corinto, rivedere quella r

La barriera invisibile

Nello spazio tra pioggia e non pioggia, a Narni, ieri che son salito a raccontare la mia vita recente a chi ne conosce solo due giorni su venti e sta sulle spine se ogni tanto non lo metto a parte, mi ha preso un desiderio: sbrogliare una volta per tutte il mistero delle cose belle che non mi piacciono. La tempesta smetteva in quel momento, e però le nubi erano panni strizzati dalla fantesca di dio sulle nostre teste: cadevano - rade, facendo ploc sulle giacche e le corti illucchettate - gocce grosse come chicchi d'uva. Ho aggiornato a Pietro il resoconto delle mie scapicollaggini, gli ho regolato la sintonia della radio - perché sennò quando gli va non può sentirmi - e leggero di gesti non più taciuti ho arrampicato via del Campanile, e ho svicolato davanti sant'Alò, dove da ragazzini prendevamo il catechismo e dai giornaletti - in attesa del prete - le foto della Fenech, e poi le attaccavamo sull'anta del confessionale. Così: per sfregio innocente. A teatro c'era

L'epica del narratore

Metti il dito sopra la capocchia del prospero, e poi sfregala sulla striscia ruvida. C'è il fosforo, piglia fuoco subito, se non c'hai paura di scottarti. Se c'hai paura invece, è quando che ti bruci. Devi fa' una sveltezza. Ecco, Gino le impartiva così, le lezioni di accensione dei fiammiferi. Che di questi tempi, sotto Natale, erano assidue, perché Natale è il fuoco , diceva, è il fuoco più di qualunque altra fantasia . Ora io che ne so quando gli era salita la prescia di credere che il tempo che lui chiamava sotto Natale cominciasse già alla fine di ottobre - presumo negli inverni di guerra, per via che solo dentro le feste si mangiava decentemente. E che ne so pure della mania per le fiamme, dacché non ho mai inteso di casi di piromania in famiglia. Sospetto che gli piacesse sopra ogni altra cosa badare all'arrosto infilato nel ferro, e prima procurare la legna, e riporla in una vasca di cemento ricavata in un andito di casa, al riparo dall'umidità. E g