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Visualizzazione dei post da agosto, 2022

Ipocondria

 Ogni volta che vado da un medico, ne esco con una diagnosi, una cura e un'impressione. Delle tre, quella che più mi sta a cuore è l'ultima, perché nei giorni a venire ci costruisco sopra il desiderio di tornarci, per un secondo consulto, oppure la repulsione a tenermene alla larga per sempre. Capita in effetti da un paio di anni a questa parte che faccia dentro e fuori con gli ambulatori come Pietro Gambadilegno con le galere, e così il gioco di intuire la competenza dei dottori - con tutta l'umiltà del paziente che sono - è diventato una sorta di necessità. Ho frequentato cardiologi, dentisti, otorini, dermatologi, ecografisti: c'è chi è un campione e chi una mezza sega - e scusate la poca nobiltà del narratore, per una volta. Ho la presunzione - dopo tanta pratica - di annusare al volo l'aria che tira: da una domanda diversa dal canone, da un'attenzione più minuziosa, dal tempo che mi si dedica, dall'autorevolezza che mi trasmette chi ho davanti. Già, l&#

Il lungo addio

Devo aver dormito un sacco, perché quando sono andato a letto eri piccola ed ora sei una donna. Al botteghino del Politeama, non più tardi di una settimana fa, la ragazza coi capelli corti non ci ha fatto entrare: credeva che  Monster house  ti avrebbe spaventata. Io ho tentato di dirle che a cinque anni avevi già visto tutti i film di Tim Burton e lei, cercando un compromesso, ci ha proposto Cars  in un'altra sala, giurando che era più adatto a te. A parte che a vedere Cars mercoledì l'altro ti eri addormentata e avevo dovuto portarti dolcemente in braccio fino a casa, ma poi quella tipa che diavolo ne sa di cosa ti fa paura e cosa no? Neanche quando ti sei rotta la tibia hai avuto paura. All'asilo sei caduta dall'altalena, e mentre io e tua madre ti portavamo all'ospedale sembrava stessimo andando in vacanza: canticchiavi. Le volte che ti lasciavo vincere a ping pong ti arrabbiavi: volevi vincere senza aiuti, come fanno in ogni campo le persone di una certa stoff

Le ragioni del male

Se è vero che il caso gioca un ruolo importante nelle nostre vite, è stato per un suo capriccio che ho visitato Sant'Anna di Stazzema. Volevo andarci da un po', da quando una mattina raccontai quella terribile storia ai miei studenti e poi il pomeriggio del medesimo giorno, mentre riordinavo i miei dischi, ritrovai in un album di Fabio Concato la ballata che nella mia anima ne ha inchiodato per sempre il ricordo. Avevo dimenticato quella canzone, forse quando uscì l'avevo giudicata pericolosa per i miei anni tristi: era il 2012 e alla mia vita all'epoca serviva leggerezza. Poi tre settimane fa, viaggiando tra Pisa e Carrara, uno svincolo mi ha rinfacciato quel nome, come un rimprovero, una promessa non mantenuta. E allora, cambiando programma in corsa, ho preso a inerpicarmi per le Alpi Apuane, che son tutte un reticolo di tornanti e orridi delimitati appena da guardrail rotti e carpini di gran chioma. In barba alle vertigini, che mi vengono anche se sto seduto in macch

Griot

Mangiare, bere, far l'amore, ridere e raccontarsi. Sono questi, io credo, i cinque gesti più necessari alla felicità, e se soltanto uno di loro viene a mancare vivere diventa assai complicato. Per i primi due è facile capire perché; i secondi due, che taluni credono accessori, hanno spesso un'urgenza improvvisa, che ci spinge a creare i presupposti per poterli compiere. Quanto all'azione numero cinque: cavolo, è la più sottovalutata. Il guaio è che, a differenza delle altre, me ne sono reso conto da adulto, di quanto sia fondamentale. Da quel momento ho cercato di recuperare il tempo perduto, e ho preso a scrivere forsennatamente, per via che avevo un sacco di cose arretrate da raccontare. "Allora anche tu sei un griot" , mi ha detto un ragazzo del Senegal quando gli ho manifestato questo vizio. Eravamo in spiaggia, non più tardi di dieci giorni or sono: lui girava tra gli ombrelloni vendendo i libri di una casa editrice di Pontedera specializzata in narrativa afr