La mattina dell'ultimo giorno di mare io ripasso i miei passi, e per farlo mi serve del tempo. Per questo mi alzo prestissimo, prima del giornalaio, prima del ragazzo che pulisce la spiaggia, prima che il giocatore di carte ricompaia sulla porta di casa, assonnato e al verde. Prima. Mi alzo e riannodo nella memoria tutta la settimana di vacanza, dalla domenica salto al sabato, dal sabato al venerdì, dal venerdì al giovedì. Le cartolerie che la sera hanno esposto sulla piazzetta i portachiave coi nomi di battesimo e i libri di Cortazar, ora son chiuse coi lucchetti, le serrande abbassate. Ti ho comprato un fermacapelli col tuo bel nome sopra, ricordi? Era appena sei ore fa. Lo hai messo in borsa, dicendo Non ho uno specchio, lo provo in albergo , e poi ti sei emozionata quando ti ho corteggiato, mentre aspettavamo la pizza. Hai detto Smettila , ma teneramente, perché temevi ci ascoltassero quelli dietro, moglie e marito, che si erano zittiti di colpo, e ridacchiavano. Ho camminat
Sdraiato sui binari: diario di bellezze malsincere in attesa del treno. Sperando che porti ritardo.