Buongiorno, ieri a Tuscania (Viterbo) abbiamo vissuto la quindicesima tappa del tour apocalittico, partito dalla Sicilia lo scorso ottobre. La presentazione del romanzo è stata come sempre emozionante e ogni volta vengono fuori osservazioni e domande che mi permettono di approfondire il significato di alcune parti del testo. Sembra una cosa folle, visto che l'ho scritto io, ma in realtà spesso sono i lettori a svelare sensi e direzioni di una storia che sfuggono allo stesso autore. Padrona di casa, ai Magazzini della Lupa, è stata Vincenza Fava, poetessa e giornalista che vedete nella foto accanto al sottoscritto. Una presentazione piena di cose carine. Emozionante la lettura a due voci di qualche pagina del libro: esperimento da ripetere. Mi è stato chiesto dove si può trovare il romanzo. Alle presentazioni, naturalmente, e in qualunque libreria italiana. Se non lo trovate fisicamente, ordinatelo al libraio: la distribuzione è nazionale.
Il primo Natale dopo la grande tenebra è una stagione vicina eppure antica: undici anni or sono. Là dentro decisi che non me ne importava più delle mie canzoni, dei libri che mi avevano spaccato a metà, e che mi sarei abbrutito, se ne fossi stato capace. Gli altri, intorno, continuavano a fare le cose con noncuranza, come se Alessandra fosse uscita a comprare candele e centrotavola e tutti sapevano che sarebbe arrivata in tempo per il cenone. Scartai il regalo che mi fece qualcuno che non ricordo e dentro c'era un libro di viaggi nello spazio: un suggerimento, avrei dovuto cercare mia moglie dappertutto, nell'universo, tranne che su questo pianeta. Poi venne il primo gennaio, poi il mio compleanno, poi marzo - che ho sempre amato, per via della sua schizofrenia - e poi aprile, mese che ci trasformava per due giorni in amanti affamati, al mare, ed era quando non avevamo altri legami al mondo che il nostro. Ci andai lo stesso, al mare, con mia figlia, e commisi l'errore di ra
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