Il racconto breve è un bacio appassionato, uno solamente, per questo io ne scrivo così tanti, per assaporare ogni volta che posso le labbra che vedo in sogno. Comincio a scrivere e mi avvicino alla tua bocca, arrivo a metà e ti sfioro le guance, poi mi allontano perché capisco che quel che ho scritto non ha struttura, ne butto un gran tratto e ricostruisco da lì, dalle prime rigoline orgogliose, e tiro dritto fino alla fine, così posso finalmente toccarti. Il racconto breve è uscire a cena insieme una volta sola e ricordare quella meraviglia per tutta la vita, una eredità di stupore; il racconto breve è rubare una sera al computo immane della vita intera ed esserle grato per sempre, perché in quella sera ti sei riconosciuto. Il racconto breve è carne che sanguina e sabbia che scivola dal buco delle dita, quando le tieni chiuse a pugno. Il racconto breve è la salvezza, la bellezza, il sortilegio che ti salva in una notte di luna piena dalla licantropia. Il racconto breve è una felicità ...
Oggi compro un berretto blu da lupo di mare, una giubba coi bottoni dorati e il bavero grosso e salpo per le Americhe. Lascio giù tutti i malintesi, gli amori trattenuti, le confidenze fatte agli estranei e navigo fino in Uruguay, dove provocherò nuovi malintesi, tratterrò altri amori che dovrei lasciar andare e racconterò le faccende più intime a gente conosciuta un quarto d'ora prima. Va così forte la vita che non riesco a starle dietro. Non parlo solo di velocità, quello sì, diamine, è una centometrista, ma proprio di intensità, di giorni che sfiancano per quanto sono gonfi di letteratura popolare. Per quattro mesi, l'anno scorso, ho raccontato i cavoli miei a una fisioterapista per poi, una volta guarita la spalla lussata, perderla di vista. Ora lei, ragazza sveglia che leggeva Camilleri, sa di me le tentazioni più appuntite e in teoria potrebbe scrivere la mia biografia, mettendomi in imbarazzo davanti al mondo. Il guaio è che non so rinunciare a raccontare, quando sono in...