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Visualizzazione dei post da gennaio, 2025

Ragazze sognate

Ragazza, prima che tu svanisca dalla memoria lasciati raccontare. C'eri come tutte le cose mie più belle, senza che io ti abbia cercato, sono sceso a sistemare una coperta ed erì lì, alle tre del mattino. Sai come sono i sogni, ingannatori, e invece tu sembravi appena tornata da un viaggio, col fiato dolce, ore di sonno da recuperare e il freddo sulle guance. Tutto quello che ho scritto sull'amore non è vero, tutto quello che è successo un tempo è inerte; per quel poco che ne so, che ho capito, l'amore è oggi, adesso, in questo preciso istante: i rimpianti di ieri, le costruzioni di felicità per domani, valgono zero. Per cui stanotte eri amore, e naturalmente ora non lo sei già più, hai voluto che ti scaldassi le gambe con le mani e rimanere in piedi per un po', e che io stessi seduto sulla sponda, con la faccia in mezzo al seno, e te che la accarezzavi, come per rassicurarmi. Non sei nessuna ragazza che conosco, nessuna donna, sei nuova, immeritata e eterna, come la no...

Efrem

Efrem è un mio amico che ha sempre odiato i suoi genitori. Li ha sempre odiati per via del nome, è convinto che lo abbiano fatto apposta. Ogni volta che ci vediamo, tre o quattro volte l'anno, state pur certi che alla fine o all'inizio del discorso tirerà fuori quella storia e anche se i suoi sono morti da un pezzo finirà per chiedermi cosa ne penso e se anch'io credo che abbiano voluto che fosse deriso da tutti. Io tento sempre di vedere il lato positivo della cosa, gli dico che la gente si incuriosice a sentir come si chiama e che anziché derisione viene voglia di scoperta. Lo convinco e non lo convinco, e sempre se ne va col muso lungo, e il sospetto che io sia un bugiardo di professione. Il nome eccentrico lo tenta a fare cose eccentriche, giura che è un bisogno di coerenza. Quando viaggia lascia asciugamani nei bagni degli alberghi, è l'unico che invece di fregarseli regala i suoi, e talora nei supermercati la merce in offerta la evita come la peste e per comprarla...