C'è quel confine tra sonno e risveglio su cui ogni tanto mio malgrado mi ritrovo, tipo stanotte alle quattro - che forse ho aperto gli occhi sul serio, forse li ho aperti in un sogno - e ho intuito davanti a me un volto senza corpo, come una persona seduta sul letto col vestito nero, invisibile al buio. Ha insistito a star lì a mezz'aria, un palloncino, fino a che ho acceso la luce e ha fatto puf . Era una ragazza, o un fanciullo, eri tu ragazza o ero io bambino, e se eri tu vuol dire che mi sei accanto più di quanto - a intermittenza - riesca a sperare. Se al contrario ero io, c'è una parte di me che non mi abbandona, e si manifesta a suo gusto, e si assicura che il suo se stesso adulto non combini guai. Non sia troppo triste, per dirne una, non si adagi nella malinconia fino a trovarla una stanza comoda, come uno che esca con una tipa brutta e se la faccia piacere. Quando mi alzo e vado a far pipì poi per riaddormentarsi ce ne vuole. E nella testa parte una canzone, sempr...
Sdraiato sui binari: diario di bellezze malsincere in attesa del treno. Sperando che porti ritardo.