Devi arrivarci a piedi, non ci son santi. O meglio, ce n'è uno ma è appunto per lui che sei lì: è da trogloditi arrivargli col muso del Suv davanti al cancello. Parcheggia dove c'è il parcheggio, facile, e fattela tutta in apnea la salita, mica muori, son solo duecento metri. Un'erta, tipo la celebre ammazzamotori che porta al deposito di Paperone. Ma qui il tesoro è più prezioso, ancorché intangibile. Quando sei in cima respira, prenditela calma, guardati attorno: sei in paradiso. Il paradiso a venti minuti di macchina da Terni, anche meno da Narni: lo Speco Francescano, dove il santo di Assisi soggiornò, predicò purezza d'animo e umiltà, dove giocò, rise e dormì sulla roccia, dentro una spelonca fredda anche in agosto. Ci sono andato ieri, da solo - non c'è bisogno di essere credenti di ferro per salire fin lassù: è un luogo umanamente sacro - per un grappolo di motivi che mi ci hanno spinto e che ho lietamente assecondato. Il primo è che avevo bisogno di si...
Sdraiato sui binari: diario di bellezze malsincere in attesa del treno. Sperando che porti ritardo.