A un certo punto, avvertendosi incompleto, sentì il bisogno di abitare altrove. Non in altri corpi, come si dice facciano i diavoli, ma in altri se stesso, e per farlo ebbe bisogno di cambiare città, famiglia, opinioni politiche, schemi mentali, squadre per cui tifare e gusti alimentari. Viaggiò intorno al mondo per qualche stagione, con altri abiti addosso, con riferimenti sentimentali inediti e con nuovi medici di famiglia. Privilegiò luoghi scontrosi e invernali, ma non disdegnò di scendere al mare, di tanto in tanto. Poi dopo giri immensi tornò a casa e li trovò là ad aspettarlo. Non tutti: quelli che contavano, le persone con cui aveva mangiato, pianto, creduto alle parole delle canzoni. Le ragazze con cui aveva fatto l'amore. La gente che gli aveva regalato tempo e allegria senza volere in cambio nulla. Li trovò incredibilmente giovani, erano sempre loro: le donne le stesse acconciature, le stesse voci sonanti, gli uomini la medesima galanteria perché gli altri, i malfattori,...
Sdraiato sui binari: diario di bellezze malsincere in attesa del treno. Sperando che porti ritardo.