Rincaso per una volta a mezzanotte, i vivi stanno dormendo, i morti mi aspettano allegri seduti a tavola, nella stanza del camino. Sono entrati chi dallo spiraglio di una finestra, chi da sotto il pesante portone, chi dalla cappa della cucina, chi attraverso un muro maestro, come canone impone. Ci sono tutti, hanno cucinato ogni ben di dio, come una volta, i piatti di portata son quelli coi fiorellini viola ai bordi, vanno e vengono dalle altre stanze con la leggerezza di chi non ha più pesi sulle spalle, scendono e salgono i tre scalini saltellando, la casa s'è riempita di profumi d'arrosto e pampepato. Abbiamo cominciato perché non arrivavi mai - mi dice Mara - e sai che tuo nonno ci tiene a mangiare a orario. Avete fatto bene - rispondo io - e sono un po' turbato ma nemmeno tanto. Loro, in questa stanza, vestiti esattamente come li ricordo, sono sempre stati la mia più segreta speranza: quanto ne ho scritto, di questo sogno misterioso. Gastone riempie il piatto di pasta ...
Sdraiato sui binari: diario di bellezze malsincere in attesa del treno. Sperando che porti ritardo.