Tutte queste ore morte un giorno le metterò insieme e ne farò un romanzo: il romanzo delle ore morte, voglio chiamarlo, perché non ci siano dubbi. Magari capiterà che le trovi attraenti quanto oggi mi ripugnano e allora avranno avuto un senso. Adesso no, adesso sono un libro scritto in tedesco, un film di Nolan, una manipolazione del tempo. Se provo a contare quante ne ho abitate da quando ne ho percezione viene un numero spropositato che mi suggerisce cosa avrei potuto fare, cosa sarei potuto diventare se non fossi stato con le mani in mano a compatirmi. Eppure ho viaggiato a dismisura, scritto ferocemente, amato talora con poca innocenza, e ricordo solo l'inconcludenza dei giorni vuoti, senza un sussulto. Il tedio ci si attacca più dei successi, che a un certo punto vivono per conto loro e non fanno più parte di te. La gente cosa vede? Un libro, cento parole spalmate su Facebook, foto di gioventù, il prodotto finito. Prima c'è la disperazione, che non ha mercato se non abbell
Sdraiato sui binari: diario di bellezze malsincere in attesa del treno. Sperando che porti ritardo.