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Visualizzazione dei post da maggio, 2024

L'imperfetto

Lì, mi hai preso la mano lì, che modo eccentrico di fare l'amore. Te lo ricordi? Avevi sedici anni e io quattordici, eri una ragazza strana, per niente attratta da quelli più grandi ma abbastanza da un pulcino come me. Ti venivano dietro in tre, tutti sui diciotto. Quando capirono che li evitavi e preferivi la mia compagnia mi aspettarono dietro al luna park e mi gonfiarono di botte. Tornai a casa col naso che sanguinava e mia madre non si scompose: da giovane era fatta così, meno apprensiva. Tenni il ghiaccio sulla fronte e quando il sangue smise di colare uscii a cercarti. Il mare era fermo, la spiaggia si svuotava dei vecchi, che andavano a cena in albergo: pensione completa. Ti trovai che leggevi La ragazza di Bube , io avevo cominciato a leggere seriamente per via della professoressa del Ginnasio, che m'aveva svezzato con Silone e Pratolini, però quel libro non lo conoscevo e tu mi hai preso in giro. Avevi un modo di fare diverso da tutti, anche quando mi prendevi in giro ...

Tuo padre mi avrebbe sparato

C'è questa città dove ti ho incontrata dopo trent'anni che alla sera si tinge di rosa: è qui che ti ho aspettata disperando di vederti. Poi sei arrivata e ti ho invitata a cena, nell'appartamento da dove si vede il sole che s'infila nella tasca dell'orizzonte. Se posso permettermi stai meglio adesso, con le guance un po' più piene. Da questo terrazzo abbiamo spiato il serpente di auto che rincasava, mentre la pasta si finiva di cuocere. Ti ricordi che spettacolo che era la nostra gioventù? Ma ce ne accorgiamo solo in ritardo, è questo il guaio. Hai detto che ci contavi, di trovarmi ancora in discreta forma, perché gli uomini devono conservare una qual dignità, un decoro. Abbiamo riso come ridevamo nel novantaquattro, la notte che passammo a far l'amore con tutta l'incoscienza dell'età, senza nemmeno conoscerci. Quando tuo padre ci sorprese e disse che mi avrebbe sparato se mi fossi rifatto vivo mi venne in mente quella canzone di Ivan Graziani, impar...

Un sorriso gratis

Sapete la cosa per cui più mi rammarico, del mio carattere? Di non essere un uomo pratico, né scaltro. Praticità e scaltrezza fanno la fortuna di tanti, ed è tenerissimo quando questi gaglioffi mettono in mostra le loro doti: sembra quasi che mi compatiscano perché io non le possiedo. La commozione, per esempio, prendiamo la commozione. Io mi commuovo ancora tre volte al giorno, prima dei pasti, e se c'è da piangere piango, più volentieri però senza darlo a vedere: al cinema, da solo in casa, in macchina, o mentre cammino per i campi desolati rimuginando storie. Mi rammarico di non essere un uomo pratico, né scaltro, perché pur amando la mia anima crepuscolare, vorrei anche saper sempre come vestirmi per sembrare moderno, capirne di automobili, di vini quando al ristorante il cameriere mi chiede un parere, di investimenti in borsa, e di tutti quei piccoli sotterfugi ai limiti del lecito cui gli uomini differenti da me indulgono scambiandosi sguardi rapaci. Nessuno di questi tuttavi...

Fake news

Anche oggi ho comprato il giornale, assieme alle parole crociate e a un libro sugli anni di piombo. Anche oggi ho fatto contenta la mia edicolante, cui verso da anni una parte non trascurabile del mio magro stipendio. Sulla prima pagina del quotidiano un chiarimento di cosa sia il cosiddetto decreto bavaglio: ora credo di averlo capito e sono abbastanza convinto che la fonte sia attendibile. Il quotidiano è La Stampa di Torino, e per quanto possiamo pensar male della comunicazione moderna, direi che è sufficientemente serio. A casa, mentre cuoceva la pasta, ho guardato la tv. Non era tutta immondizia, no. C'era un bel film con Isabella Ragonese che non avevo mai visto,  in un altro canale un lungo speciale su Renato Rascel e in un altro ancora un'inchiesta di Corrado Formigli sulla Fiat. Insomma, anche oggi ho cercato di non arrendermi al luogo comune per cui tutto ciò che ci raccontano i giornali è drogato e tutto quel che passa in televisione è una porcheria. E anche oggi ho ...

Un adulterio

L'ho tradita, sì, l'ho tradita, è successo stamane ma l'intenzione parte da lontano. L'ho tradita con leggerezza, come camminassi scalzo su un prato fiorito, e l'ho fatto nonostante piovesse, perché gli adulteri più plateali si consumano nelle giornate di sole. L'ho tradita e non me ne pento, anzi provo una quieta euforia, anticamera della felicità che arriverà nelle prossime ore o al massimo domani. Stiamo insieme dal 2020, dentro di lei sono stato anche bene ma son di più le volte che mi ha respinto, reagendo inospitale alla mia corte. Così non dico che è stata lei a spingermi al tradimento - sono solito assumermi le mie responsabilità - ma è probabile che se fosse stata più accogliente, ogni volta che rientravo, tutto questo non sarebbe successo. L'ho tradita stamattina dopo aver tentato altre volte di farlo, senza successo: questo per farvi capire che è stato tutto meno che una cosa improvvisa. Sono salito dall'altra col muso lungo di chi si sente so...