Lì, mi hai preso la mano lì, che modo eccentrico di fare l'amore. Te lo ricordi? Avevi sedici anni e io quattordici, eri una ragazza strana, per niente attratta da quelli più grandi ma abbastanza da un pulcino come me. Ti venivano dietro in tre, tutti sui diciotto. Quando capirono che li evitavi e preferivi la mia compagnia mi aspettarono dietro al luna park e mi gonfiarono di botte. Tornai a casa col naso che sanguinava e mia madre non si scompose: da giovane era fatta così, meno apprensiva. Tenni il ghiaccio sulla fronte e quando il sangue smise di colare uscii a cercarti. Il mare era fermo, la spiaggia si svuotava dei vecchi, che andavano a cena in albergo: pensione completa. Ti trovai che leggevi La ragazza di Bube , io avevo cominciato a leggere seriamente per via della professoressa del Ginnasio, che m'aveva svezzato con Silone e Pratolini, però quel libro non lo conoscevo e tu mi hai preso in giro. Avevi un modo di fare diverso da tutti, anche quando mi prendevi in giro ...
Sdraiato sui binari: diario di bellezze malsincere in attesa del treno. Sperando che porti ritardo.