Un amico mi ha raccontato un sogno, o forse una speranza. Capita ogni tanto che qualcuno - conoscendo il mio debole per le storie ben architettate - mi metta a parte di qualche suo segreto, pensando, bontà sua, che io sia la persona più giusta a cui rivolgersi, come l'otorino se ti fanno male le orecchie o il cardiologo se soffri per amore. In realtà il narratore è un otre bucato: questo i miei amici lo sanno. Così, nel momento in cui mi svelano qualcosa di intimo, s cabroso, automaticamente mi stan chiedendo di divulgarlo, di amplificare la loro voce. E allora li accontento, procediamo. Capitò un paio di settimane fa, dopo mezzanotte. Quell'amico mi aveva chiamato nel pomeriggio, aveva detto Ti va se andiamo a mangiarci una cosa?, e per digerire poi abbiam camminato tutta la città. In giro c'era ancora frenesia, la fontana di piazza dei Priori singhiozzava come quella di Palazzeschi ed eravamo entrambi titolari di una compiuta serenità. A un certo punto, dopo aver parlat...
Sdraiato sui binari: diario di bellezze malsincere in attesa del treno. Sperando che porti ritardo.