Leggo i giornali di regime e resisto - che bel verbo, così come il sostantivo sorella - alla tentazione di credere necessarie le Olimpiadi. M'indigno non tanto della smascherata ansia dei feudatari e dei titoli cubitali dei loro maniscalchi quanto della creduloneria delle persone per bene, che li difendono via web. Così resisto, e resistendo aspetto, perché aspettare è altro verbo magnifico, sorridente e fermo. Curiosa, 'sta cosa. Aspettare sottintende un movimento interiore - l'emozione - e pure è azione inanimata, preludio a un bene, intenzione senza dinamismo. Emozione, azione, intenzione. Esistono parole più profondamente umane? Precisamente da giovedì 22 aspetto di rivedermi neonato e ragazzino nei film in bianco e nero di Gastone, che credevo di aver perso in uno dei cento traslochi; invece stanno, me l'ha detto Sara. Stanno nella casa primordiale, Narni, e non ho davvero idea e memoria di come possano esserci finiti. Tant'è. Li riverserò su disco, dal...
Sdraiato sui binari: diario di bellezze malsincere in attesa del treno. Sperando che porti ritardo.