Da ragazzino, mio padre aveva una diagnosi certa per ogni mio malanno - Se ti gira la testa è perché mangi troppo poco - e allora io mi domandavo a che servisse il medico della mutua. Possiamo farne a meno - provai a dire una o due volte, ma non mi dava retta. Papà arrivava prima di qualunque luminare, perfino di quell'espertone di Roma - prof. Boscherini, mi pare si chiamasse - che valutò una mia tosse invincibile frutto dell'emotività. Una reazione psicologica alla paura di crescere , rivelò a noi profani, senza sollevare gli occhi dalle sue carte. Devi stare più calmo, te lo dico sempre - trionfò papà appena fuori dello studio, e per due settimane presi degli ansiolitici blandi che però mi addormentavano. Siccome la tosse non passava, alla fine mi portarono dal medico di famiglia. Una ammissione di sconfitta, per papà, ma non c'erano santi: mi strozzavo. Il mio medico confessò che quei farmaci a suo figlio non glieli avrebbe mai dati. E io lì cominciai a preoccupa...
Sdraiato sui binari: diario di bellezze malsincere in attesa del treno. Sperando che porti ritardo.