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Per esempio

Che cosa posso farne di quel tempo che non narra nessuno, che non è cantabile perché è solo il passaggio tra un avvenimento e l'altro, come posso disporne, quanto pesa? Ce n'è a bizzeffe ogni giorno e per alcuni è una merce senza valore. A me al contrario sembra vita piena, romanzo, avventura nobile, ma ci vogliono le parole adatte e uno stato d'animo gentile. Il tempo del riposo, dell'inganno, della noia, delle smanie, dell'inconcludenza, è un tempo pieno di sussurri, se ci si fa caso. Oggi per esempio, di ritorno da Fiumicino, mi sono ritrovato sulla stessa strada dell'andata ma da solo, e le voci allegre di prima, dei miei due amori che andavano in vacanza, erano nella mia testa, e le canzoni fatte suonare un canticchìo intonato. Tanti lo definirebbero un viaggio senza storia e invece m'è servito a rimuginare sulla bellezza della mia famiglia strana e innamorata, dove ognuno si fa in quattro per gli altri - e non so quanto nelle famiglie normali si possa dire altrettanto - e pure a ringraziare il destino, che dopo qualche svolta tragica si sta facendo perdonare. Conosco persone che passano il tempo sospeso a scrivere recensioni di dentisti, fisioterapisti, ristoranti, mostre d'arte, cocktail bar, scuole e centri benessere: siamo tutti sotto esame, continuamente, c'è sempre una classifica nella quale ci infilano, c'è sempre una competizione a cui ci istigano. Io che gestisco con fatica anche gli strumenti del mio mestiere - la voce, le narrazioni - non mi azzardo mai a giudicare le professioni altrui perché ci vogliono anni e fatica per un bagliore di competenza. Così il mio tempo molle lo riempio di sogni, strambe prospettive, eccentriche presunzioni: per esempio vincere lo Strega, un giorno, sbronzarmi davanti alla giuria e cantare Viva l'Italia del dodici dicembre a chi non l'ha mai sentita, e farlo commuovere come si commosse mio padre una delle poche volte che accadde, quel pomeriggio in macchina che gli rovesciai addosso quella canzone.

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