Passano i ragazzi colorati, passa la primavera, passano i cani al guinzaglio, passa la banda dopo il rompete le righe e passa la vigilessa dalle grandi tette, ma non passi tu. Ci avevo sperato, ma ci credevo poco. Sono uscito con l'idea di incontrarti per caso e ho giocato l'attesa arrampicandomi su per le ottocento pagine di un libro stupefacente che non finirò mai, se non barando. Sono uscito con la speranza di incontrarti ma come ogni speranza pesava due lire, o una piuma sul piatto d'una bilancia, o la pagina 170 di quel libro immane, lei e lei soltanto. Però il mattino è dolce e turbatore anche se Eugenio è morto da un pò, le trattorie son piene a scoppiare, le moto ruggiscono e le ragazze ridono fresche come mazzi d'insalata: che palle tutte queste canzoni di gioventù. Spero promitto e iuro reggono l'infinito futuro: mi viene così, mentre passa un passante coi passanti dei calzoni senza la cintura, mi vengono scioglilingua, ieri ho letto in teatro due miei rac
Sdraiato sui binari: diario di bellezze malsincere in attesa del treno. Sperando che porti ritardo.