Ares è un mio amico che ha paura dei sogni. O meglio: li ha temuti fino a qualche tempo fa, poi ci è sceso a patti, così mi ha raccontato. Per tutta la vita che l'ho frequentato - eravamo ragazzi, da allora a oggi - ha odiato dormire perché nel sonno lo assalivano sogni furenti, talmente plausibili da farlo rammaricare appena sveglio della vita reale, a cui al contrario non crede. Ares sogna ferocemente, sogna tutte le notti un affastellato contromondo che ha una logica tutta sua, un universo in cui però si trova finalmente a suo agio, in cui i morti che ha seppellito sono vivi e gli girano attorno noncuranti del destino, e il dolore non ha diritto d'asilo e tutto è soave. Ecco, il motivo per cui odiava sognare sta tutto lì: detestava quel tempo migliore e la sua fasullaggine, non ce la faceva a gestire il confronto con quel che è concreto, che rifiutava come un ateo rifiuta dio pur sapendo che esiste. Poi a settembre ha capito di aver preso una cantonata, si è convinto che l...
Sdraiato sui binari: diario di bellezze malsincere in attesa del treno. Sperando che porti ritardo.