- Incontro un'amica di vecchia data e la trovo in gran forma. Ha preso graziosamente quei chili che le mancavano, è ringiovanita, allegra (e me la ricordavo un po' musona) e parla con un tono di voce più soddisfatto. Io non ho mai messo piede in palestra, ma mi viene da chiederle se lei invece la frequenta, visto il fisico che si ritrova. Per tutta risposta mi fa Se hai tempo ti racconto una storia, e io a un invito del genere non so resistere. Sposto mentalmente in avanti i miei impegni, come si fa con l'orologio quando arriva l'ora legale, troviamo un caffè all'aperto e una volta al tavolo le dico Sono tutto orecchi. Per cominciare mi confessa che ha perso il lavoro: già era precario e la pandemia ha dato il colpo di grazia. Poi che è in rotta con suo marito, dopo vent'anni di matrimonio. La spesa la fa dove costa meno: A scapito della qualità di quel che mangio, ammette. Tuttavia ti trovo alla grande, riesco a dire, e lei, fieramente, Ho avuto giorni peggiori: un cambio di prospettive mi ci voleva, in fondo. Quando il tempo del caffè è finito e dobbiamo tornare alle nostre vite mi fa un cenno come a dire Aspetta, non è tutto e dopo una pausa in cui sembra che stia cercando le parole giuste mi rivela che va tutti i giorni a messa. Anzi, due volte al giorno: alla funzione del mattino e a quella della sera. Mi hai chiesto se mi sono iscritta in palestra - aggiunge: - neanche per sogno. Ma: hai presente tutta quella ginnastica che il prete ti fa fare se segui scrupolosamente la liturgia? In piedi, in ginocchio, seduta, in piedi, poi ancora in ginocchio e poi ancora in piedi. E il segno della croce, e piegare il capo davanti all'eucarestia, e fare tutta la navata per accendere le candele, e il gesto energico del vangelo secondo Giovanni, gloria a te o Signore... Insomma, mi alleno così. In questo modo ho rassodato i glutei, appiattito la pancia, curato la cervicale. Non so se tutto quel cerimoniare serve a qualcosa, se dio ci sta a sentire o se fa comunque di testa sua, qualunque litania gli dedichiamo. So però che tutto quel movimento fa un gran bene, ed è gratuito. Mica si paga la rata mensile, in chiesa! Resto di sale. In effetti è un beneficio della messa cui non avevo mai pensato. Magari il padreterno si annoia a sentir tutto quel biascicume, ma non c'è tapis-roulant che tenga di fronte alla fede di un praticante di professione.
Il primo Natale dopo la grande tenebra è una stagione vicina eppure antica: undici anni or sono. Là dentro decisi che non me ne importava più delle mie canzoni, dei libri che mi avevano spaccato a metà, e che mi sarei abbrutito, se ne fossi stato capace. Gli altri, intorno, continuavano a fare le cose con noncuranza, come se Alessandra fosse uscita a comprare candele e centrotavola e tutti sapevano che sarebbe arrivata in tempo per il cenone. Scartai il regalo che mi fece qualcuno che non ricordo e dentro c'era un libro di viaggi nello spazio: un suggerimento, avrei dovuto cercare mia moglie dappertutto, nell'universo, tranne che su questo pianeta. Poi venne il primo gennaio, poi il mio compleanno, poi marzo - che ho sempre amato, per via della sua schizofrenia - e poi aprile, mese che ci trasformava per due giorni in amanti affamati, al mare, ed era quando non avevamo altri legami al mondo che il nostro. Ci andai lo stesso, al mare, con mia figlia, e commisi l'errore di ra
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