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Il contrario

Tra gli indiani Sioux delle pianure americane c'era una specie di sciamano, chiamato Heyoka, che tutti consideravano sacro. Aveva una funzione fondamentale: quella di fare sempre il contrario di ciò che facevano gli altri. Cavalcava al contrario, camminava al contrario, sedeva dando le spalle alla tribù. E parlava anche, al contrario. Se diceva di esser felice, era scontento. Se diceva di avere fame, era sazio. Se diceva che il tempo era bello, pioveva a dirotto. Era insomma il controcanto anticonformista della società. Con la sua presenza ricordava a tutti quanto fosse necessario, di ogni affermazione, tener presente il suo opposto, un fatto di relativismo culturale, di punti di vista. Quel che è una fortuna per qualcuno è un danno per qualcun altro. In quel modo estremo rappresentava le diverse facce della verità, e suggeriva che a volte son tutte attendibili, anche se apparentemente in conflitto. In questi soffocanti giorni d'agosto sto rileggendo, al fresco degli alberi, la storia del West, che da ragazzino Gastone mi comprò in volumi preziosi. E non posso fare a meno di pensare che un personaggio del genere, in questa epoca di affermazioni che paiono sentenze, ci starebbe proprio bene. Ogni volta che qualcuno pontifica, lui direbbe la stessa cosa ma in realtà negandola, o la negherebbe affermandola, e insomma creerebbe un bel cortocircuito lessicale da cui usciremmo tutti più umili e accorti. Se poi volessimo provare a evolverci come si deve una volta per tutte, potremmo perfino far diventare i divieti obblighi, e gli obblighi divieti. Permettete che faccia qualche esempio? Vietato calpestare le aiole, diventerebbe Obbligatorio calpestare le aiole. I limiti di velocità in autostrada diventerebbero indicazioni da non rispettare. Fumare diventerebbe obbligatorio al cinema e al ristorante. E lo stesso sporgersi dal finestrino, in treno. S'intende che diverrebbe vietato allacciarsi la cintura in auto, andare in motorino da soli e indossare il casco. E le discariche abusive andrebbero obbligatoriamente riempite di vecchi divani e lavatrici. In definitiva, tutto quel che è lecito fare sarebbe un reato, e tutto quel che ora è reato sarebbe incoraggiato. E io penso che sì, finalmente, la natura umana si ribellerebbe ai nuovi soprusi, e pur di andare contro a tutte le indicazioni della legge, applicherebbe quelle obiettivamente più sagge, e rispetterebbe i limiti di velocità, pagherebbe le tasse e vorrebbe più bene al prossimo. Augh!


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