Quando io parlo parlo in greco. Quando io scrivo scrivo in greco. Quando gesticolo, quando cammino, quando invento, quando sperimento, gesticolo, cammino, invento, sperimento, in greco. Perfino quando sto zitto, sto zitto in greco. Nelle vene mi scorre il sangue di Salamina, nelle orecchie i suoi urli di battaglia; sotto le mie scarpe dorme la polvere del monte Athos - sotto i piedi dolgono le aguzzità - tentando in cima gli asceti misogini, per saperne la pazienza; il vento delle Termopili mi arruffa i capelli, se sto dritto a guardare il mare pur da un altro promontorio: la posa è la stessa, l'attesa dell'ultima alba uguale, il coraggio a vivere coerente. Ogni pensiero, ogni risoluzione, vengono da quel passato, o sarei immobile, diseredato. Così la bellezza femminile: piena e rotonda, altrimenti non c'è. Vado ai matti per la ragazza dal ventre molle, lievemente pingue, maniglia cui appendersi mentre le sto dietro, come Adone - sebbene io di tratti meno graziosi - ad Af...
Sdraiato sui binari: diario di bellezze malsincere in attesa del treno. Sperando che porti ritardo.