Ho sostato ieri nella casa di Narni, pochi minuti, ero solo e forse è la prima volta dopo anni che incidentalmente accade, ma non ne sono sicuro perché dopo anni perdi il conto delle cose che si ripetono a distanza di tanto e a contare - quando risuccedono - ricominci per forza sempre da uno, come calcolo di soldi spicci che non tieni a mente . Le stanze avevano il vezzo antico del ricordo, lo incoraggiavano, e io non mi lascio pregare, se c'è da rievocare. Accanto a quel termosifone, presempio, ho scalato notti insonni a preparare esami - Antichità medievali, Glottologia, Letterature comparate, - quello della cucina, dietro la porta a vetri, che mia madre un giorno scivolando spaccò con una testata da ariete: non si fece un graffio, ogni volta che la racconta le dò della miracolata. Proprio la cucina medesima dove sul tavolo studiavo invece in braccio al pomeriggio, una radio a transistor tarata su Subasio, e ragionavo "Mi piacerebbe fare lo speaker, ma non ne ho la...
Sdraiato sui binari: diario di bellezze malsincere in attesa del treno. Sperando che porti ritardo.