Se la Dyane non fosse stata decappottabile magari io il cinema non l'avrei così nel sangue. Accadde invece che mio zio Gastone, ai tempi in cui era ancora scapolo e probabilmente felice, mi mise in mano una cinepresa Super 8 e mi sfidò: Vediamo quello che sai fare . Stavo per andare in quarta elementare e già manifestavo seminali sintomi di misantropia che gli adulti scambiavano per timidezza. L'attaccamento un po' maniacale di Gastone ai suoi strumenti - musicali o cinematografici che fossero - fu vinto dall'affetto verso di me, quella e altre cento volte. Però mi ritrovai il laccetto della cinepresa legato stretto al polso, perché l'affetto va bene ma non esageriamo, e perché la mia fama di intellettuale in potenza già circolava per casa, assieme a quella - in atto, complementare e non del tutto immeritata - di svagato inciampicone. Andò che lui aprì la capote della Dyane - era una nitida mattina di settembre, nuvole sottili sbianchettavano il sole ma non sarebb
Sdraiato sui binari: diario di bellezze malsincere in attesa del treno. Sperando che porti ritardo.