Il mio medico impreca - me lo ha confessato - e si pente ma sempre troppo tardi. Fa marcia indietro quando il santo è ormai martirizzato e la madonna smadonnata. Chiede perdono e ricomincia con le visite a domicilio, bonario e instancabile. Ne abbiam parlato, di dio quando viene chiamato in causa, l'altra sera che sono andato a visitarmi per una sospetta polmonite. Sospetta nel senso che io sospettavo di averla. Anzi ne ero certo, da ipocondriaco che non lo dà a vedere quale sono. Aspettavo solo la conferma, giusto per concedermi quell'un per cento di fallibilità diagnostica che mi conserva umile. Invece ho un'allergia da record del mondo e non so a cosa. Dovrò soffiare dentro un boccaglio, per scoprirlo. Ma ho scoperto, intanto, un posto bellissimo, a mezz'ora dalla città. Il mio medico ha un ambulatorio in campagna, al piano terra di una casa colonica ristrutturata col garbo e il rispetto necessari per la tradizione contadina. C'è un giardino minuto ma per legger...
Sdraiato sui binari: diario di bellezze malsincere in attesa del treno. Sperando che porti ritardo.