Un uomo dovrebbe campare due vite, perché quando non c'è più tempo, all'ultimo giorno, possa girare i tacchi, tornare indietro, e ricominciare. Così da fare quello che il destino gli ha proibito: amare la seconda donna più importante della sua vita, mettere al mondo un figlio in più, fare un viaggio sull'Orient Express. O aprire un albergo letterario. Uno ci va, paga la sua stanza, mangia, dorme, si riposa sulle rive di un lago. Se è sportivo fa canottaggio e se è un mandrillo sesso. Ma soprattutto legge. Perché al piano di sopra ci sono le camere ma al pianterreno stanze piene di libri. E non poggiati lì alla rinfusa, come nei mobilifici, dove piazzano finte copie dei Malavoglia sopra i comodini. No, anzi: selezionati per genere e stipati in ambienti monografici: giallo/noir, sentimentali, erotici, storici, avventurosi. Questo mi piacerebbe fare, in una seconda vita. Ne avevo già una vaga intenzione prima di leggere il romanzo di Viviana Picchiarelli - La locanda delle e...
Sdraiato sui binari: diario di bellezze malsincere in attesa del treno. Sperando che porti ritardo.