Passa ai contenuti principali

Post

Visualizzazione dei post da febbraio, 2025

Your dog

C'è questa canzone dei Pinguini dentro cui un ragazzo ha perso la sua donna, è morta, e lui non sa darsi pace. Se la prende coi medici, con dio, piange fiumi di lacrime, cura la disperazione con farmaci che gli annebbiano le idee e lo intorpidiscono:  Se sapessimo quanto tempo ci resta da vivere, ora, in questo momento, se qualcuno ce lo dicesse con tanto di prove, proprio in termini di anni giorni e minuti, diventeremmo le persone più malvagie del mondo . La ragazza aveva un cane, cui lui non è mai stato simpatico. Gli ringhiava contro, lo mordeva:  Vuole solo giocare, è un cucciolo . Dopo il funerale, col cuore per terra, lui lo va a prendere, lo porta a casa sua. Lì comincia un altro racconto, che poi forse è solo un'appendice eccentrica del primo. Il cane e il ragazzo cominciano a detestarsi di meno. Il ragazzo ha bisogno di appoggiare un po' il dolore su altre spalle, senza parlarne però, e il cane gli sembra la persona più adatta:  Che buffo che ho pensato a lui com...

Sam

La voce è uguale, forse solo un po' più roca, saranno le sigarette, le ho detto centomila volte di smettere. Avete presente una scimitarra? Quella voce taglia i ricordi come farebbe la lama con un braccio, però sono dodici anni che non ci vediamo e non posso sanguinare così platealmente. Siamo nella hall di un albergo di Roma, c'è una cantante che presenta un disco, una di quelle che piacciono a me, niente pellicce sulla pelle nuda. Sono in ferie perché è quasi San Valentino ma la radio mi ha precettato: vai tu che sei ferrato e sai meglio di chiunque altro quali domande fare. Il caso ha altri nomi, si nasconde, tante volte si chiama destino, altre fortuna, è maschio e femmina, è perverso e innocente. Il caso, qualunque nome oggi vanti, mi fa incontrare Sam, che ho amato in un'altra vita. Mi chiama col mio nome per la prima volta, sorride, nonostante ci siamo lasciati con stizza, è lei, la mia allieva grande, la ragazza che voleva le raccontassi i libri che non avevo ancora...

Primavera di vento

A Tarquinia c'è un albergo nascosto in mezzo alla pineta, non affaccia al mare, è l'albergo dei nostalgici, degli amanti e delle canzoni d'autore. Tira sempre vento quando ci vado, ma è il vento leggero del Tirreno che volta le pagine del libro che ho in testa assieme ai ricordi della giovinezza, mai finita e mai rinnegata. In una primavera di vent'anni fa, una primavera anch'essa di vento, ci arrivammo per caso, tu ed io, ragazza amorevole di un'altra vita. Dal litorale non si vede e se non sai che c'è è difficile trovarlo, e noi cercavamo una camera col balcone sulla spiaggia, per cantare un'altra volta il caso, divinità innamorata delle onde azzurre e dei fortunali. Cenammo invece a bordo piscina perché l'hotel segreto ci rapì, e il mare restò una voce di là dalla strada, una prospettiva per l'indomani, l'abisso dentro cui stavamo per cadere dopo quella notte di soprassalti. Ti presi e poi tu prendesti me e alla fine la stanchezza ci rese ...