Nel 2017 nella necropoli di Poggio Gramignano* gli archeologi trovarono lo scheletro di una bambina con un sasso conficcato in bocca. La notizia fece il giro d'Italia, ne parlai anch'io in radio e poi d'improvviso (com'era venuta fuori) tutti ce ne dimenticammo. Ricordo però che all'epoca ci ricamai un po' sopra, specie di notte - perché quella è una storia su cui ricamare di notte è naturale. Vale a dire che possiede quella dose di mistero, tenebra e spavento che accende i sensi a un narratore aperto alle ipotesi soprannaturali come me. "Aperto non vuol dire che ci credo ciecamente" - obiettai a un amico che biasimava quella fantasia. "Vuol dire soltanto che non escludo nessuna eventualità". Il motivo della discussione nasceva proprio dall'interpretazione di quel ritrovamento. Tutti e due concordavamo sul fatto che era spiegabile storicamente ma non ci incontravamo sulle cause. Per me esisteva - ed esiste - una infinitesimale possibilità...
Sdraiato sui binari: diario di bellezze malsincere in attesa del treno. Sperando che porti ritardo.