Che cosa non è successo da quando vivo in questa casa? Che cosa potrà ancora succedere? Le cose si son sommate alle cose, le stagioni han ballato a passo di Giava, e con loro ho ballato anch'io, solitario e ostinato come Pepe Carvalho sotto la pioggia di Barcellona. Tu non esisti, tu non sei niente, non hai potere , le ho gridato di notte, quando era ancora fatiscente e già più nessuno a parte lei poteva sentirmi. Sì, forse i vicini, ma poi mi son scusato regalando loro i miei libri, a Natale. Qui la solitudine ha in effetti sembianze da romanzo, è tutta da scrivere. E se faccio tanto di ricordare quant'era affollata la mia vita altrove, il ricordo è una sedia elettrica difettosa: mi strazia senza uccidermi. Sono sicuro che un giorno di quarant'anni fa ho alzato gli occhi dalla strada e ho visto questa finestra dietro la quale ora mi nascondo, e ho scorto uno che si nascondeva, e ho pensato Chi sarà mai quel vecchio? Sembra stanco, sembra sconfitto, si è messo di tre quart...
Sdraiato sui binari: diario di bellezze malsincere in attesa del treno. Sperando che porti ritardo.