A stagioni uguali corrispondono desideri somiglianti, pressappoco. Così, appena s'annuncia l'autunno mi viene voglia di vedere Trieste. Non ci sono ancora andato però, e il rimando ogni volta è misterioso e buffo. Un anno è perché abbiam già fatto le vacanze; un altro dipende dalla scuola, che inizia prima; un altro ancora la tentazione è troppo superficiale per sostenere il viaggio. Ho pensato che se la racconto senza averla mai vista, quella città di frontiera, qualcosa magari si smuove. Leggevo il Canzoniere di Saba, la prima volta che mi venne il ghiribizzo di partire. Stavo in via Franceschi Ferrucci, nello studio del dottor Marcello Cicogna ad aspettare il mio turno, ed era naturalmente ottobre. M'imbattei in quella frase che definisce Trieste un ragazzaccio aspro e vorace - tale io mi sentivo allora, e mi ci riconobbi. E poi in quella che ne rivela - contraddittorio - il carattere di scontrosa grazia : allo stesso modo io vedevo Narni, burbera solo agli occhi d...
Sdraiato sui binari: diario di bellezze malsincere in attesa del treno. Sperando che porti ritardo.