copyright Edizioni If Sentite questa: ieri ho letto la stessa cosa di quarantacinque anni fa nello stesso identico posto. Giuro. Che non è neanche tanto cambiato, grazie a dio, giusto certe nuove panchine di pietra a ferro di cavallo scomode come una suocera in viaggio di nozze, ma tant'è. Domenica mattina Narni aveva quella luce del '73 e di prima ancora, quando io e tutta l'umanità sbarcammo sulla luna e Gastone mi mise in mano il giornale che raccontava l'impresa. Il posto, lo stesso: san Girolamo e i suoi giardini, dove 2018, 1973 e 1969 diventano complici chiacchiericci. E io stavo là, a rituffarmi nella piscina olimpionica del passato da un trampolino oscillante, giù a testa in giù che sembravo Klaus Dibiasi mica per scherzo. E quei tre anni a confondersi nell'acqua, a sommergermi e salvarmi, a incavallare onde che mi spingono contro il bordo, sanno di cloro e pizzicandolo tappano il naso. Questo posto sopra la Valletta, dove giocavo a tennis da schiappa ...
Sdraiato sui binari: diario di bellezze malsincere in attesa del treno. Sperando che porti ritardo.