Tables for Ladies - Edward Hopper Il sabato sera invernale mia madre mi piazzava dentro la vasca da bagno e ne uscivo che avevo le branchie. Era il settantaquattro o il settantacinque? Tutti e due gli anni, probabilmente, ed altri ancora, attaccati. E comunque fa lo stesso. Quel che importa è che erano parentesi di piccola felicità, congrua alla mia infanzia - non troppo pretenziosa ed anzi schiva - e che quella cerca di agio me la son portata dentro fino a qui, e conto che mi accompagni per tutta la vita. Stavo in un benessere perfetto, come ora quando con speranza lo indago tra le fatiche immani, le inspiegabili traiettorie della malinconia, le paure assalite. Se c'è un pezzo di tempo sgombro - prima di un salto a scuola, di una spesa alla Coop, di una cosa fatta per forza - me ne impossesso, e ne faccio ricchezza. Il che vuol dire che lo passo come voglio: in macchina a finir di leggere il capitolo lasciato mozzo la sera, stracco di sonno; in vetta a un ponte sopra il nast...
Sdraiato sui binari: diario di bellezze malsincere in attesa del treno. Sperando che porti ritardo.