Lo scultore Voltero Bartolucci, Mauro Bortolotti e zio Gastone, 1957 Una baionetta della prima guerra mondiale: l'avevamo in casa, appesa al muro nel suo fodero. Quando hai una roba del genere non pensi che quella lama magari è finta nel ventre di qualche disgraziato.Ce l'hai lì e la mostri agli ospiti, ne racconti la storia, che l'ha portata dal fronte trentino un prozio, morto poi di polmonite. Marcò visita per via della febbre, un tenentino di prima nomina si convinse che faceva finta e lo mandò a spalare la neve. Morì in capo a tre giorni. Si chiamava Rosolino, aveva ventidue anni. Beh, di quella baionetta ora c'è rimasto il fodero floscio, lei è mozza. Capitò che il Comune, o lo Stato - chi si ricorda, ero bambino - emanò una legge: non si potevano tenere in casa armi bianche. Erano gli anni del terrorismo, anche un punteruolo poteva dar la stura alla rivoluzione. Così Gastone prese una sega elettrica e la amputò all'elsa. C'è rimasto il moncherino. Mi...
Sdraiato sui binari: diario di bellezze malsincere in attesa del treno. Sperando che porti ritardo.