Alcuni amici - vedendomi fare le cose di sempre - mi chiedono come ho superato l'evento più brutto della mia vita: la morte di mia moglie. Risposta facile: non l'ho superato affatto. Convivo coi suoi violenti strascichi e li combatto. Do loro del filo da torcere perché l'alternativa - che conosco: ne sono stato vittima per alcuni mesi - è una condizione talmente disperata e asfissiante da farti desiderare di andare a dormire la sera e non svegliarti più. Non ci sono terze vie, io almeno non ne vedo: combattere o restarci sotto. Ognuno poi ha il suo modo di reagire alle tragedie personali. Il mio è sì fare le cose che mi piacciono: la radio, l'insegnamento, la scrittura. Ma è anche rispondere presente alla premura degli amici, che mi vogliono a cena o a una partita a tennis; è prendersi cura delle persone che amo. Non ho la pretesa di parlare a nome di tutti quelli che hanno subito un torto dal destino. Dico solo che io reagisco così. Le persone che amo, che mi stanno ...
Sdraiato sui binari: diario di bellezze malsincere in attesa del treno. Sperando che porti ritardo.