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Visualizzazione dei post da settembre, 2014

La nouvelle vague a casa mia

Se la Dyane non fosse stata decappottabile magari io il cinema non l'avrei così nel sangue. Accadde invece che mio zio Gastone, ai tempi in cui era ancora scapolo e probabilmente felice, mi mise in mano una cinepresa Super 8 e mi sfidò: Vediamo quello che sai fare . Stavo per andare in quarta elementare e già manifestavo seminali sintomi di misantropia che gli adulti scambiavano per timidezza. L'attaccamento un po' maniacale di Gastone ai suoi strumenti - musicali o cinematografici che fossero -  fu vinto dall'affetto verso di me, quella e altre cento volte. Però mi ritrovai il laccetto della cinepresa legato stretto al polso, perché l'affetto va bene ma non esageriamo, e perché la mia fama di intellettuale in potenza già circolava per casa, assieme a quella - in atto, complementare e non del tutto immeritata - di svagato inciampicone. Andò che lui aprì la capote della Dyane - era una nitida mattina di settembre, nuvole sottili sbianchettavano il sole ma non sarebb

I miei baci inestimabili

Ho dato moltissimi baci a pochissime donne. Se volessi vantarmi inventerei altre labbra ma non sarei più Francesco, al massimo lo scrittore che tento di essere e il cui campo da gioco è l'iperbole. Qui nel mondo reale i limiti sono ben chiari e la regola è una sola: sii onesto e vedrai che ti apprezzano. In nome di questa onestà riesco a dire che le poche ragazze che ho baciato sono una più bella dell'altra (la qualità non è meglio del numero?), che alcune avrei voluto baciarle molto di più benché le abbia baciate tantissimo e che quei baci hanno avuto tutti le stimmate della sincerità, pur se alcuni sono stati più saporosi, molti sconvolgenti, nessuno inutile e nessuno accadde che non ridarei. Al limite a taluni -  incauti - cambierei epoca. Poi ci sono quelli che avrei voluto dare - un'altra categoria kantiana, diciamo così - e che non ho dato o ricevuto per un nonnulla; e quelli che non avrei dato o ricevuto neanche se avessi dedicato al tentativo di darli e riceverli ce

Quei cialtroni degli artisti

Mauro Laurenti durante la lezione di disegno Scrivo a caldo, con  addosso e quindi da smaltire le emozioni, le parole dette, le meraviglie disegnate, gli incontri, le nuove amicizie, le risate, le foto, gli applausi di Nera d'inchiostro . Sono frastornato e felice, e ilare d'un'allegria che durerà. Giovanna Degl'innocenti e Mauro Laurenti hanno voluto chiamare a raccolta gli amici e farli incocciare tra loro per vedere che diavolo poteva succedere. Un pericolo teoricamente tremendo. Perché se questi che si incontrano non hanno niente in comune diventa un massacro di noia e di   Te l'avevo detto di non venire a sussurrato chi li accompagna. Ma la cosa è stata architettata bene. Quelli che c'erano a Nera d'inchiostro sono artisti. Chi disegna, chi scrive, chi gira film indipendenti. E gli artisti si assomigliano e si pigliano. Il fatto mirabile è che è venuto fuori un evento sobrio e rilassato, ideale per una prima edizione, per un numero zero. Ognun